Reagire al velleitarismo #171
Tecnologie di sorveglianza sul posto di lavoro, regole per la AI, il complotto dei mangiatori di gatti negli Usa e le altre notizie.
La tecnologia di sorveglianza aziendale è fuori controllo
Quando accediamo al nostro computer di lavoro o passiamo il badge per entrare in ufficio, le nostre aspettative in materia di privacy dovrebbero cambiare in modo significativo, soprattutto se il lavoro comporta informazioni legali, finanziarie o mediche sensibili. La maggior parte dei dipendenti accetta generalmente che le proprie e-mail e l'utilizzo del web siano soggetti a monitoraggio come parte delle policy aziendali sulla sicurezza informatica.
Ma ciò di cui potremmo non essere a conoscenza è che gli attuali strumenti di sorveglianza sul posto di lavoro potrebbero catturare le nostre battute sulla tastiera, sbirciare nella nostra clipboard, analizzare le trascrizioni delle riunioni Zoom e delle telefonate e persino monitorare i movimenti fisici. Questi dati vengono usati per creare “punteggi di rischio” generati dall’intelligenza artificiale. Un nuovo rapporto evidenzia l’ampia portata di queste tecnologie, sviluppate da aziende come Microsoft, IBM ed Everfox.
Ne parla Sherwood News.
Come la sicurezza di Elon Musk è diventata più rigida
Dato che le minacce alla sua sicurezza personale sono diventate sempre più gravi, l'uomo più ricco del mondo si è barricato dietro una schiera di guardie del corpo che opera come un Secret Service presidenziale in miniatura.
Sul New York Times.
Gattini e gattare
Da qualche giorno, Trump e il mondo trumpiano stanno rilanciando una teoria davvero assurda: quella dei migranti haitiani che rubano e mangiano cani e gatti domestici in Ohio.
Ne parla Leonardo Bianchi nella sua newsletter COMPLOTTI!
Alba o tramonto dell’umanità?
Come l’IA sfida il primato umano e perché la ricerca del significato potrebbe essere la nostra ancora di salvezza.
Paolo Lobetti Bodoni su Harvard Business Review.
Intelligenza artificiale, quali regole?
Sistemi intelligenti (ancorché artificiali), oracoli, allucinazioni, incantesimi… nel pamphlet di Giusella Finocchiaro (Intelligenza artificiale. Quali regole?, Il Mulino, 2024) si avverte da subito il lettore dell’inganno lessicale che si cela dietro questi lemmi. Ricorrendo al lessico del mito più che a quello specialistico, le parole adoperate per riferirsi alle dirompenti (disruptive) innovazioni digitali fortificano il pregiudizio attraverso il quale approcciamo queste tecnologie.
Il libro torna sul perenne timore della creatura – in questo caso l’IA – che sfugge al suo creatore, ragionando su cosa si intende regolare e come si intende farlo.
La recensione su Il Mulino.
Anche Massimo Canducci, nella sua nuova - e interessante - newsletter esamina il lato oscuro dell’intelligenza artificiale, mostrando come chiunque possa sfruttare tecnologie avanzate per manipolare sistemi e creare problemi etici. Analizza le sfide legate alla sorveglianza, all’uso improprio di dati e agli impatti su privacy e sicurezza, sottolineando la necessità di una regolamentazione più solida.