Reagire al velleitarismo #121
Gli Usa a un anno da Capitol Hill, prepararsi all'elezione del Presidente della Repubblica, IA e libero arbitrio e le altre notizie.
Primo numero del 2022 e cominciamo con una serie di riflessioni e analisi sulla situazione negli Stati Uniti a un anno dall’assalto a Capitol Hill.
Inoltre parliamo di:
Chi vuol essere incriminato da un algoritmo?
L’intelligenza artificiale indebolisce il libero arbitrio?
Prepararsi all’elezione del Presidente della Repubblica
Buona lettura!
La minaccia rappresentata da estremisti e suprematisti è ancora più grande un anno dopo l'attacco al Campidoglio
Mentre il paese celebra l'anniversario di uno dei giorni più bui della storia americana e si prepara per le elezioni di metà mandato autunnali, gli studiosi e i funzionari del governo avvertono che gli estremisti interni rappresentano una minaccia più grande per la democrazia degli Stati Uniti di quanto non fossero prima del 6 gennaio 2021.
Si muovono in maniera diversa adesso.
Gli estremisti di estrema destra cercano sempre più legittimità aggrappandosi a cause conservatrici tradizionali, suggerisce una nuova ricerca. Stanno adottando un approccio decentralizzato e molti stanno spostando la loro attenzione dalle azioni nazionali a iniziative iperlocali, come le riunioni del consiglio scolastico e del consiglio comunale.
"Quando ripenso all'ultimo anno, la cosa che trovo più sbalorditiva non riguarda i gruppi che chiameremmo estremisti, ma quello che è successo con il partito repubblicano, con l'infiltrazione di estremisti nei suoi ranghi", spiega Heidi Beirich, cofondatore e chief strategy officer del Global Project Against Hate and Extremism.
Anche Martino Mazzonis su Il Mulino parla di “gioco pericoloso” del Partito Repubblicano: “ il sistema politico elettorale e quello istituzionale degli Stati Uniti sono stati immaginati per un sistema bipartitico nel quale gli uni e gli altri si riconoscono e riconoscono legittimità agli avversari”.
In un podcast dell’Istituto Affari Internazionali si possono ascoltare le opinioni di Mario Del Pero, professore di Storia internazionale e Direttore del master in Storia a SciencesPo Parigi e di Riccardo Alcaro, coordinatore della Ricerca e responsabile del programma Attori globali di Iai.
Da non perdere anche lo speciale del New York Times con diversi interventi di opinionisti.
Chi vuol essere incriminato da un algoritmo?
La Procura del popolo di Shanghai Pudong, in Cina, starebbe testando un sistema in cui la pubblica accusa è affidata all’intelligenza artificiale.
Ne parla Ernesto Belisario nella sua newsletter settimanale.
Nella Repubblica popolare cinese i sistemi di intelligenza artificiale sono già utilizzati dalle autorità pubbliche in diversi ambiti e anche nel settore giudiziario (ad esempio, vi si fa ricorso per valutare le prove o quanto sia pericoloso un determinato sospettato).
Il nuovo sistema, invece, ha una funzione molto più importante e critica: decidere “autonomamente” quali processi portare a giudizio e quali archiviare, insomma svolgere le funzioni di pubblico ministero. Secondo i ricercatori, avrebbe oltre il 97% di precisione e sarebbe un’ottima soluzione per ridurre il carico di lavoro nelle Procure (tutto il mondo è paese).
Il sistema è stato addestrato con oltre 17.000 casi giudiziari del quinquennio 2015-2020 e sarebbe in grado di individuare otto diversi reati, i più comuni a Shanghai, dalla guida pericolosa alle frodi con le carte di credito, dal gioco d’azzardo alle risse. Ma, naturalmente, si sta già pensando di prevedere che lavori su altri reati.
L’intelligenza artificiale indebolisce il libero arbitrio?
I modi in cui utilizziamo i sistemi predittivi basati su intelligenza artificiale sollevano questioni etiche che riconducono a uno dei più antichi dibattiti in filosofia: se esiste un Dio onnisciente, possiamo dire che siamo veramente liberi? Se Dio sa già tutto ciò che accadrà, significa che qualunque cosa accadrà è stata predeterminata, altrimenti sarebbe inconoscibile.
Ciò che preoccupa di questo argomento, al di là delle domande su Dio, è l'idea che, se sono possibili previsioni accurate (indipendentemente da chi le fa), allora ciò che è stato previsto è già stato determinato. Nell'era dell'IA, questa preoccupazione diventa ancora più saliente, dal momento che l'analisi predittiva prende costantemente di mira le persone.
Una riflessione filosofica di Carissa Veliz su Wired.
Prepararsi all’elezione del Presidente della Repubblica
Le Camere sono convocate per la prima votazione il 24 gennaio.
I partiti appaiono più deboli che mai e incerti sul da farsi, mentre su di loro incombe lo spettro della confusione istituzionale già vissuta nel 1992.
Queste elezioni si prospettano di particolare interesse per studiosi, commentatori, analisti politici, esperti di comunicazione:
Per questo vale la pena arrivare preparati.
La Camera dei Deputati (ricordiamo che le Camere si riuniscono in seduta comune a Montecitorio) ha lanciato una speciale sezione del sito dove è possibile ripercorrere tutte le elezioni e i giuramenti dei Presidenti attraverso i resoconti parlamentari, le fotografie, i video, materiali di documentazioni e schede, le prime pagine storiche dei quotidiani.
Altro progetto da seguire con grande attenzione è Romanzo Quirinale, podcast del direttore de L’Espresso Marco Damilano che, attraverso le voci di protagonisti della scena pubblica, politici, giornalisti, storici e figure di primo piano, con le loro testimonianze inedite, svela i segreti delle battaglie per la Presidenza dal 1948 a oggi.
La Corsa al Colle di Ettore Colombo, firma politica di punta di Quotidiano Nazionale, racconta con dovizia di dettagli e retroscena la lunga marcia che ci separa dall’elezione del nuovo inquilino del Quirinale.